mercoledì 19 luglio 2017

I tempi dei bambini

I bambini hanno i loro tempi, che noi adulti non riusciamo a capire.

Quando cerchiamo di portarli dove vogliamo noi, ecco che loro oppongono resistenza. Quando proviamo noi a seguirli, ecco che ci troviamo a percorrere strade nuove e bellissime, molto più belle di quelle su cui siamo abituati a camminare.

La strada che ha fatto mio figlio Pietro per buttarsi finalmente in acqua in questi 15 giorni di vacanza é stata la piu bella che io da mamma abbia mai percorso. Un tuffo arrivato solo l'ultimo giorno, dopo decisi rifiuti, fughe, pianti, braccia strette intorno al collo.
E noi attoniti, a chiederci: proprio lui, che va in piscina dall' età di 3 mesi? E tutti giù a dare interpretazioni e consigli: fate cosi, non fate colà,  é normale alla sua età, non è normale alla sua età, perché di qua, perché di là...

E  invece lui sapeva. E sapeva anche riconoscere i suoi sentimenti, una cosa sorprendente per i suoi due anni, tanto pochi quanto illuminanti per me, che una sera gli ho domandato, amore perché non entri nel mare? E mi sono sentita rispondere, con tutta la più disarmante e logica semplicità, "mamma le onde mi fanno paura".
Così, scandito bene, senza errori di pronuncia. Una frase completa e perfetta.

È allora che mi sono detta, quante cose ha da insegnarmi mio figlio?

Ma ancora non sapevo quante, finché ieri, non l'ho visto partire, camminare deciso verso quelle onde, immergersi fino al collo e farsi mettere i suoi braccioli e tuffarsi, muovere le sue gambine, nuotare come sa fare, e sorridere, sorridere, sorridere.
Sorridere felice. Felice del suo coraggio, felice della sua scelta, felice della sua strada.

Sorridere come lui solo sa fare, perché lui lo sapeva.
Perché loro, i bambini, sanno sempre molto più di noi.

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